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Screening oncologici

INTRODUZIONE ALLO SCREENING

La prevenzione secondaria si traduce in visite ed esami periodici di controllo. Il suo obiettivo principale è quello di identificare eventuali forme tumorali allo stadio iniziale, aumentando così notevolmente la possibilità di completa guarigione e di ricorrere a cure poco aggressive. La prevenzione secondaria e la diagnosi precoce si attuano preferibilmente partecipando a programmi di screening “organizzati”, realizzati nella Regione di residenza.

COS’È LO SCREENING?

Screening è un termine inglese che vuol dire selezione. Gli esami di screening sono test semplici e non invasivi. In Italia il programma di screening consiste nell’invito attivo mediante comunicazione individuale ad entrare in un percorso, nel quale sono assicurati sia il test di screening sia gli ulteriori esami e il trattamento eventualmente necessari.
Oggi esistono 3 programmi di screening oncologici, che sono risultati efficaci: tumore della mammella, tumore del collo dell’utero, tumore del colon retto

SCREENING DEL TUMORE DELLA MAMMELLA


La mammografia è la tecnica più idonea per diagnosticare la maggior parte dei tumori della mammella in fase iniziale, prima ancora che siano palpabili. In molti Centri diagnostici è ormai entrata nell’uso corrente la tecnologia digitale; è bene ricordare, peraltro, che la mammografia analogica (tradizionale) resta ancora oggi una metodologia molto valida. Il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso le Regioni, garantisce a tutte le donne fra i 45-50 anni e i 69 anni. In Emilia-Romagna: le donne dai 45 ai 49 anni sono invitate, con una lettera a domicilio dell’Azienda USL, a eseguire la mammografia ogni anno; le donne dai 50 ai 74 anni sono invitate, con una lettera a domicilio dell’Azienda USL, a eseguire la mammografia ogni due anni.

SCREENING DEL TUMORE DEL COLLO DELL’UTERO

Il Pap test è un esame, semplice e non doloroso, che viene utilizzato per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del collo dell’utero. Esso permet-te di individuare le lesioni pre-tumorali e i tumori allo stadio iniziale quando i sintomi possono essere del tutto assenti. Attualmente il Pap test, associato eventualmente alla visita ginecologica, rimane lo strumento più efficace per una corretta diagnosi precoce. In base ai programmi di screening attivi sul territorio nazionale, tutte le donne a partire dai 25 anni di età e sino al 64° anno devono sottoporsi all’esecuzione del Pap test ogni 3 anni. Nelle donne più giovani le linee guida americane consigliano di datare il 1° controllo entro 3 anni dall’inizio dei rapporti. L’esame che viene indicato per accertare o escludere la presenza di una lesione cervicale sospettata con il Pap test è la colposcopia. In Emilia-Romagna l’Hpv test diventa il test per le donne tra i 30 e i 64 anni, mentre il Pap-test resta per le donne tra i 25 e i 29 anni. Per favorire diagnosi ancora più precoci ed eventuali cure più tempestive. Il passaggio dal Pap-test al test Hpv sarà graduale, iniziando con la fascia di età 50-64 anni

 

SCREENING DEL TUMORE DEL COLON RETTO


Il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso le Regioni, offre a tutti gli uomini e le donne, a partire dai 50 ai 70 anni di età, la ricerca del sangue occulto nelle feci ogni due anni, assicurando la gratuità anche di tutti gli esami di approfondimento e di terapia necessari, in primis la colonscopia. Nei casi di storia familiare di tumori o polipi del colon retto è quanto mai opportuno fin dalla giovane età (dai 40 anni in poi) rivolgersi a specialisti in gastroenterologia per controlli ed esami endoscopici periodici. Ricordati di partecipare sempre ai programmi di screening organizzati dalla tua Regione e per informazioni rivolgiti al tuo Medico di famiglia o alla sede LILT della tua provincia. È opportuno più che mai che sia tu stesso a valutare i benefici dell’adesione a progetti di screening che offre il tuo sistema sanitario regionale. Anche nel caso degli screening, la prevenzione parte da te.

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